Il nostro recente viaggio in Burundi

Eccoci di ritorno dal Burundi, non senza nostalgia di quel posto ricco di umanità, affetto e con una natura che da sola riesce a far innamorare anche chi crede che l’Africa sia un luogo difficile e inospitale.

La nostra Maternità sta lavorando al meglio delle sue possibilità. C’è ancora tanto da fare per migliorare, ma siamo soddisfatti del primo anno di attività. In questo periodo sono state seguite circa novecento donne in gravidanza, con controlli mensili e cure gratuite. Purtroppo, per condizionamenti culturali duri da sradicare, spesso preferiscono partorire in casa – il più delle volte una capanna – con i rischi che si possono facilmente intuire. Suor Josephine, l’infermiera ostetrica, sta facendo un’ importante campagna di sensibilizzazione fra tutte le donne dei villaggi e delle colline circostanti con dei risultati incoraggianti.

Questa volta in collaborazione con l’Associazione Semi di Pace, siamo andati a Buta con un oculista e la sua équipe, ed abbiamo dato la possibilità a chi ne aveva bisogno di essere visitato e ricevere la prescrizione per gli occhiali che verranno recapitati gratis nel prossimo febbraio. Sempre a febbraio i pazienti cui è stata riscontrata una cataratta o altre piccole patologie oculari, potrebbero essere operate dallo stesso medico che le ha visitate.

Abbiamo potuto anche dispensare gratuitamente a quasi tutti vitamine, in questo ambiente molto importanti per integrare una alimentazione poco variata.

Dopo la visita all’ospedale di Bururi, l’équipe medica ha verificato che operando nella sala operatoria dell’ospedale, si potrebbe andare incontro a seri rischi di infezioni; un rischio che non vogliamo correre.

Così, dopo un attento studio delle possibilità e fattibilità, abbiamo deciso di trasformare una parte della maternità, non ancora usata a tempo pieno, in Sala operatoria, in modo da poter operare, oltre che patologie oculari, altre patologie chirurgiche che sul territorio non vengono prese in considerazione proprio per mancanza di strutture.

Durante il soggiorno a Buta sono state visitate circa trecento persone, l’équipe ha lavorato ininterrottamente 10 giorni su 12, dalle 8 alle 19.

Abbiamo avuto inoltre la fortuna di avere anche un’ostetrica nel gruppo di Semi di Pace che ha potuto confrontarsi in modo discreto e professionale con gli addetti che lavorano nella maternità potenziando la possibilità di uno scambio culturale e professionale riguardo la gravidanza e il momento del parto che sicuramente potrà migliorare il nostro e il loro modo di lavorare in questo ambito così importante e ricco di vita.

L’Associazione Semi di Pace ha, inoltre, fornito alla maternità un ecografo che darà la possibilità di programmare in tempo il trasporto delle donne nell’ospedale di Bururi, distante da Buta dodici chilometri, in modo da ridurre al minimo i rischi sia per la madre che per il bambino.

Come potrete comprendere da queste poche righe, il lavoro che ci attende è grande, ma vi possiamo assicurare che la gioia e il senso di ben essere che si prova nel programmare un briciolo di miglioramento per i bambini, le loro famiglie e la comunità ci fa sentire persone/strumento che possono davvero apportare un cambiamento e fare qualcosa.

Vi ringraziamo sempre per la vostra generosità, perché senza di voi non avremmo potuto fare tutto quello che è già in essere e che, vi assicuriamo, funziona al meglio.

Appena possibile una programmazione certa, vi daremo informazione sulle iniziative che verranno messe a disposizione per reperire i fondi necessari per andare avanti.

Grazie di cuore da noi, Concetta, Francesca, Luigi e Marco, che abbiamo avuto la fortuna di verificare di persona il lavoro sul posto, e da tutto il gruppo Kamar.
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